sabato 14 novembre 2009

Qualità di tempo (Società di Poesia – Guanda, Milano, 1981):

“L’eternità è un concetto cupo
brutta copia dell’attimo che ancora
ci separa; se il nostro respiro
ostenta il sorgere della prima
luce in pieno giorno,
il tuo corpo senza fondo arresta
le mie mille vite slabbrate che
scorrono in te verso
l’eclisse totale del mondo.”

“Dalla culla tenebrosa sbocca un
oceano di rasoi. Si ribalta
la figurazione scabra che sventra
la galassia. Si squarcia la cornice
consunta che ostenta la notte
odorosa. Nessuno ti ravvisa
nell’amplesso che dissotterra gli astri.”

Commento di Stefano Agosti (in quarta di copertina): “…la violenza dei temi non sarà altro che metafora supplementare e cumulativa della violenza operata nel testo, il quale si esibisce nel complesso e straordinario esperimento che si presenta compattissimo. La violenza che abita la struttura del testo si sposa infatti a una fisiologia del finito e, al limite, del levigato; in una parola a quella che Mallarmé definiva, materialmente, ‘la musica’…”

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