lunedì 16 novembre 2009

Urlando Sodoma

Nota biografica: “Mi pare di ricordare che mi sono sempre affidato a un poemetto o a un poema, sospendendo le mie abituali composizioni liriche, ogni volta che un lutto o un evento doloroso o straordinario mi ha privato del mio ritmo espressivo “naturale”. Il primo poemetto fu 28 settembre 1966, scritto in occasione della morte di André Breton, che ebbi occasione di conoscere, testo che si conclude significativamente con i versi “…quando coloro che fanno professione rivoluzionaria/ sapranno salutare la bellezza”. Il secondo poemetto, da cui si citerà immediatamente, fu composto quando un’amica incinta soffrì un trauma cranico seguito da aborto dopo la sua partecipazione a una dimostrazione non autorizzata a Milano (una sinfonia per manganello e botte da orbi).”

Da Urlando Sodoma (E. R. Sampietro editore, underground per una editoria contro capitalistica, Bologna 1971):

“…ma quando l’alba fagocitò
il tempio l’ostetrica trovò il cantaro intarsiato
grondante di sangue oh rugiada del suo grembo
raschiato da mille megere…”

Nessun commento:

Posta un commento