Dal Blog di Ottavio Rossani, http://poesia.corriere.it/
EVENTO/1: Domani a Milano si presenta l'antologia "Chi ha paura della Bellezza?" nella Palazzina Liberty
Domani, giovedì 28 ottobre alle ore 20.30, a Milano, la Casa della Poesia nella Palazzina Liberty (largo Marinai d'Italia 1), presentazione dell'antologia Chi ha paura della Bellezza?, a cura di Tomaso Kemeny. Si tratta di poesie e interventi critici proposti in un precedente evento dallo stesso titolo sempre nella palazzina Liberty.
Tomaso kemeny ha scritto: “Se il destino agli ignavi si presenta come necessità arcana, per coloro che sapranno ascoltare il demone della poesia esso si rivelerà come la folgorante libertà di vivere e operare secondo le forme inevitabili della Bellezza”. E ancora: "L’evento segna allo stesso tempo la nascita di un libro e del progetto di un mondo che pare impossibile, essendo fondato su quella energia in metamorfosi permanente definibile come Bellezza, la sola in grado di conferire un volto indeformabile a un’epoca attraverso uno stile (vedi il gotico, il barocco, il romantico, il surreale ecc.). I manichini di Giorgio De Chirico, senza volto, profeticamente raffigurano l’epoca post-umana. Nell’occasione si tracceranno sentieri che porteranno al volto di un mondo “più che umano”.
Ci saranno una serie di interventi-lampo: Roberto Barbolini, Mario Baudino, Robert Bly, Luisa Bonesio, Giuseppe Conte, Adele Desideri, Roberto Floreani, Gabriella Galzio, Mary de Rachewiltz, Angelo Lumelli, Francesco Macciò, Amos Mattio, Roberto Mussapi, Francesco Napoli, Fulvio Papi, Paolo Pietroni, Quirino Principe, Silvio Ramat, Ottavio Rossani, Arturo Schwarz, Alessandro Serpieri, Adele Succetti, Gèza Szöcs, Angelo Tonelli, Isabella Vincentini, Stefano Zecchi, Valentino Zeichen.
Tomaso Kemeny leggerà domani nel corso della manifestazione il seguente manifesto: "L’Impero del Brutto devasta la Natura in nome di una migliore qualità della Vita; impone il Denaro come unico fondamento possibile del Potere e come Misura del Valore delle Opere d’Arte. Se non fossimo complici di questa situazione, questo tipo di mondo non perdurerebbe. Il nostro Destino di Donne-Uomini Liberi ci rende responsabili della condanna a morte della Bellezza e del conseguente pervertimento letale della vita civile. L’attacco all’Impero del Brutto in nome della Bellezza, se pare impossibile agli Ignavi, si rivela necessario per tutti coloro in cui vive il Demone della Poesia".
Ho chiesto a Tomaso kemeny di spiegare perché questo nuovo appuntamento sulla Bellezza e la lotta contro il Brutto. Egli ha scritto: "Le avventure della Bellezza hanno avuto inizio negli anni ’80 con le “19 Tesi sulla vita della Bellezza” vergate da Mario Baudino, Giuseppe Conte, Rosita Copioli, Tomaso Kemeny, Roberto Mussapi e Stefano Zecchi e si accentuarono con la nascita del “Movimento Mitomodernista” nel 1995, ufficializzata al Teatro Filodrammatici di Milano. Ne conseguì la “Dichiarazione di Guerra alla Tirannia del Brutto” con echi internazionali particolarmente accesi negli Stati Uniti, in Germania e in Ungheria. Le varie azioni trovarono sbocco, con il contributo di sessanta poeti, filosofi,artisti, critici letterari, musicisti il 16 dicembre del 2008 alla Casa della Poesia di Milano, evento documentato nel volume Le avventure della Bellezza, 1988-2008 per i tipi di L'Arcipelago edizioni di Milano. Il 16 dicembre del 2009 l’evento Chi ha paura della Bellezza? trovò risposta negli interventi di poeti e operatori culturali che saranno nella serata di domani 28 ottobre documentati e distribuiti, in una nuova antologia, sempre per opera di L'Arcipelago edizioni, ai partecipanti alla manifestazione. Nell’occasione si tratterà di esplicitare le proprie intenzioni-progetti atti a cambiare la vita e il mondo secondo le forme irrinunciabili della Bellezza. L’evento sarà documentato in un terzo volume teso a realizzare “l’ultima utopia”.
EVENTO/2: Domani si proclama una marcia su Recanati di poeti e artisti per occupare l' "infinito" della Poesia. Nuovo manifesto contro il Brutto e per la Bellezza
Domani sera giovedì 28 ottobre 2010, nella palazzina Liberty di Milano, dalle ore 20.30 in poi, happening di poeti e artisti per ribadire la lotta contro il Brutto e la conquista della Bellezza. Rinasce il Movimento che circa vent'anni fa ha proiettato nel futuro, cioè nell'oggi, il nuovo gusto del sublime, dell'eroismo, del gusto della Bellezza nella poesia contemporanea. E parte da Milano il nuovo movimento per "occupare" la collina dell'"infinito" nel nome di Leopardi, e nell'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Alle ore 16 del 17 marzo 2011 "mille" poeti, scrittori, musicisti, pittori, artisti di ogni tipo, "marceranno" su Recanati e lì proclameranno la nuova era della Bellezza. Una spedizione simbolica i ricordo anche di quella dei "Mille" di Garibaldi. Quel giorno ognuno declamerà la poesia di Leopardi All'Italia "con l'intenzione di incoraggiare la rinascita politica sociale e artistica dell'Italia. Si tratta di una rivolta simbolica contro la tirannia del Brutto per liberare forme di esistenza e di creatività degne dell'infinito sublime che caratterizza l'universo in cui ci troviamo a vivere. Dopo la lettura della canzone leopardiana, i mille si manifesteranno con versi, discorsi, gesti, danze e suoni iscrivendo un capitolo nuovo nella vita del Paese" (Tomaso Kemeny).
Ed ecco le "nove ragioni" che domani Tomaso Kemeny leggerà e che dalla palazzina Liberty risuoneranno in Italia, "per ribellarsi all'Impero del Brutto":
1. L’Impero del Brutto ha conseguito lo scollamento tra il mondo degli ideali-valori e il mondo effettuale, determinando la cassazione dei desideri umani più elevati, anche nella dimensione della pubblica simbolizzazione.
2. La mancata simbolizzazione degli ideali nel tempo presente rovescia la tensione verso l’infinita bellezza-sublime nell’infinitamente piccolo e miserabile.
3. Così il lavoro artistico finisce per focalizzare trovatine non essendo, l’artista come tale, più in grado di elaborare le tecniche necessarie per dare una forma ispirata alla materia.
4. L’Impero del Brutto devasta la Natura in nome di una pretesa migliore qualità della vita.
5. L’Impero del Brutto designa il Denaro come fondamento del potere.
6. L’Impero del Brutto impone il Denaro come misura non solo estrinseca ma anche intrinseca delle Opere d’Arte.
7. Se non fossimo tutti complici di questa situazione, l’Impero del Brutto crollerebbe.
8. Il nostro destino di donne e uomini liberi ci rende responsabili della condanna a morte della Bellezza, che se non è un valore in sé, è il fondamento di tutti i valori.
9. Se agli ignavi ribellarsi all’Impero del Brutto, in nome della Bellezza, pare impossibile, la rivolta si rivela invece ineluttabile per tutti coloro che sanno dare ascolto al Demone della Poesia.
venerdì 29 ottobre 2010
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